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A chi chiedere aiuto

Se noti zone cutanee particolarmente secche, arrossate o pruriginose, chiedi consiglio al medico di famiglia o al dermatologo. Loro sapranno consigliarti al meglio e fornire una diagnosi accurata in caso presenza di lesioni psoriasiche.

coppia che chiede consigli a una dottoressa
  • Al medico di famiglia

Quando compaiono sulla pelle segni e sintomi “strani”, apparentemente privi di causa e che tendono a persistere per più di qualche giorno, è sempre bene rivolgersi al medico di famiglia per una valutazione preliminare e una prima indicazione della possibile causa e della relativa cura1,2,3.

  • Al dermatologo

Se le lesioni cutanee presenti sono caratterizzate da arrossamento (eritema), infiammazione, prurito, pelle secca e squamosa, è possibile che si tratti di psoriasi ed è pertanto opportuno rivolgersi a un dermatologo per ottenere una conferma diagnostica e le relative indicazioni di trattamento1,2,3.

La diagnosi della malattia

Lo specialista analizzerà con attenzione le caratteristiche delle lesioni presenti sulla pelle e la loro distribuzione, che potrà essere generalizzata in varie parti del corpo oppure localizzata in aree più definite come1,3,4:

  • cuoio capelluto;
  • addome e schiena;
  • braccia e gambe (in particolare, a livello di gomiti e ginocchia);
  • mani e piedi;
  • area genitale.

Il medico valuterà, inoltre, la severità della malattia cutanea, sulla base di1,3,4:

  1. estensione (% di superficie corporea interessata);
  2. intensità (grado di infiammazione delle placche);
  3. forma di psoriasi presente.

Esistono linee guida internazionali che consentono al medico di stabilire la severità della psoriasi attraverso “indici” standardizzati, più o meno complessi. I principali sono:

  • il Psoriasis Global Assessment (PGA), che permette di valutare l’intensità del rossore, dell’ispessimento e del rilievo della pelle interessata dalle lesioni, assegnando un punteggio da 0 a 5 (gravità crescente)1,2,5,6;
  • il Body Surface Area (BSA), che misura l’estensione della psoriasi, calcolando la percentuale della superficie cutanea in cui sono presenti macchie, placche o papule; un BSA ≥ 10% indica una psoriasi moderata-grave1,2,5,6;
  • il Psoriasis Area Severity Index (PASI), che stima eritema, indurimento e desquamazione della pelle, tenendo conto anche dell’estensione delle lesioni misurata con il BSA; il punteggio PASI va da 0 a 72 e un PASI ≥ 10 indica una psoriasi moderata-grave; questo indice viene utilizzato anche per misurare la percentuale di risposta ai trattamenti1,2,5,6.

In rari casi, quando la diagnosi della malattia risulta particolarmente difficoltosa, può essere richiesta una biopsia cutanea, ossia il prelievo di un frammento di pelle a livello delle lesioni da sottoporre ad analisi mirate1,3.

Oltre a queste valutazioni focalizzate sulla pelle (principale organo bersaglio della psoriasi), il dermatologo dovrà procedere a ulteriori esami di laboratorio e indagini strumentali per delineare il quadro globale della malattia e pianificare interventi terapeutici ottimali1,2. La psoriasi, infatti, è una malattia infiammatoria cronica che interessa l’intero organismo e che può causare problemi anche a carico di altri organi e apparati, come le articolazioni di mani e piedi (artrite psoriasica), l’apparato cardiovascolare (aumentato rischio di patologie cardiovascolari, sindrome metabolica e diabete) o l’intestino (malattie infiammatorie croniche intestinali, celiachia)1,2,3.

La psoriasi e l’impatto psicologico

Un ulteriore aspetto che il medico deve valutare è l’impatto della psoriasi sul piano psicoemotivo e sulla qualità di vita di chi ne soffre, non soltanto in caso di forme di malattia particolarmente severe o estese, ma anche quando le lesioni interessano aree esposte o “sensibili”, come il volto, il cuoio capelluto, le mani, la zona genitale o sotto il seno (area sottomammaria) 1,3,4.

primo piano di giovane donna che si copre il volto con una mano

La presenza delle macchie, infatti, può creare un serio disagio psicologico e relazionale, che deve essere quantificato (anche in questo caso attraverso indici di valutazione validati come il Dermatology Life Quality Index – DLQI) e affrontato in modo opportuno1,2.

I sintomi della psoriasi non vanno mai sottovalutati né banalizzati. Anche quando le macchie sulla pelle sono poche e non troppo fastidiose, è sempre importante farle valutare dal dermatologo e ottenere una diagnosi precisa e completa, fin dall’esordio. Un inquadramento specialistico precoce consente di individuare più velocemente la terapia appropriata e di ridurre il rischio che la malattia peggiori o si complichi con altri disturbi1,3,4.

Bibliografia

  1. Naldi L et al. Gestione clinica della Psoriasi per il medico di medicina generale e lo specialista ambulatoriale. Pacini Editore, 2016
  2. La psoriasi: una patologia cutanea multiorgano. Nuovi paradigmi e strategie di tutela assistenziale-PACTA 2016
  3. Mayo Clinic. Psoriasis (https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/psoriasis/symptoms-causes/syc-20355840). Accesso Novembre 2019
  4. Associazione per la Difesa degli Psoriasi (ADIPSO). Psoriasi (http://www.adipso.org/sito/it/psoriasi). Accesso Novembre 2019
  5. Walsh JA et al. The Physician Global Assessment and Body Surface Area composite tool is a simple alternative to the Psoriasis Area and Severity Index for assessment of psoriasis: post hoc analysis from PRISTINE and PRESTA. Psoriasis (Auckl). 2018; 8: 65-74. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6181091/)
  6. Bożek A, Reich A. The reliability of three psoriasis assessment tools: Psoriasis area and severity index, body surface area and physician global assessment. Adv Clin Exp Med. 2017;26(5):851-856 (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0022202X1534032X)

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